Ho disegnato la linea Falcon nell’Aprile del ’06 originariamente per la ditta Eko.
Era un flashback degli anni ’60 attualizzato alla produzione contemporanea, conservando un feel e vibe vintage con però una qualità e suonabilità moderna.
La Eko ha distribuito la serie per un po’ di tempo ma poi il nostro accordo è sfumato e la produzione è stata interrotta. Nonostante questo la linea ha avuto un relativo successo in una piccola nicchia di appassionati a quelle serie di terribili chitarre economiche italiane degli anni ’60, che nonostante la loro qualità limitata offrivano quel tipico suono nasale, “plasticoso” o sottile , desiderabile per generi quali surf, roots, musica psichedelica techno o grunge.
Quindi il progetto è stato riesumato per la linea Mannedesign costruita in Cina, allargandone la produzione a quattro modelli base. Non ho mai costruito un modello Falcon qui nel laboratorio , eccetto il primo campione spedito ai cinesi come riferimento.
Lemma è un visitatore frequente del mio laboratorio, e dopo anni di “bassismo” con il suo Trea customizzato è venuto il momento di costruirsi un nuovo basso.
La pressione della band, dei tecnici e dello showbiz attorno a lui lo spingeva verso uno dei soliti bassi icone rock, strumento meglio accettato e “normale” (sapete come gira il mondo…)
Ma Lemma ha pronunciato la mitica frase: “Le relazioni umane personali e anni di fiducia vengono prima!” Ma avete capito che clienti ho? Sono o non sono fortunato?!
Così ha deciso di mettermi sulle braci e di stressarmi per progettare il suo basso perfetto, con elementi del music man, del precision e del rickenbacker.
Vi sembra che basti? . Si trattava veramente di un sfida…
Ma io sono nato per le sfide! (sembra una pubblictà di lamette da barba…)
Così mi sono messo all’opera iniziando tutto da capo.
Per la forma, dopo aver esaminato tutte le possibilità, ho capito che gli sarebbe stato bene qualcosa del tipo vintage ma non classico, proprio del genere “falcon”. Abbiamo quindi deciso di lavorare sulla sagoma della cassa, adattandola alle misure del basso.
Il bilanciamento, la vestibilità sono state messe a punto con un approccio di prova e rifinitura.
Un pezzo di Korina di media densità è stato scelto per garantire il punch ed il timbro desiderato.
Abbiamo raggiato il top come non mai in modo da renderlo particolare, mantenendo gli smussi sul retro e particolarità insolita , inclinando la faccia posteriore della cassa in modo che da imbracciato rimanga leggermente inclinato verso l’alto .
Per l’elettronica non ci cono state complicazioni: un semplice pick-up precision.
Il top fiammato era desiderabile soprattutto per ottenere un colore sunburst acceso, incorniciato da un binding crema. Un piccolo pickguard ha vestito il top, strutturando maggiormente il look.
La paletta è stata completamente ridisegnata, perchè doveva essere più grande, più massiccia, meno affilata, ed il risultato è stato ottimo , facendomi pensare all’opzione di usarla in futuro anche su altri strumenti.
Bindings , bindings , bindings … non sono uno scherzo e portano via un sacco di tempo, ma potevo deludere Lemma?
“Segnaposizione? No , i dots non mi piacciono, meglio la tastiera completamente nera, ma come faccio a suonare la nota giusta mentre sto saltando magari nel buio quasi totale?”
Abbiamo quindi verniciato di rosso delle bande trasversale sul dorso del manico che mostreranno la via a Lemma in qualsiasi situazione.
Il risultato finale mi ha completamente soddisfatto visto che il basso è armonioso in tutti gli aspetti. Mi piace. E’ diverso dallo stile Manne standard, essendo in un campo più tradizionale, ma incorpora bene gli elementi della filosofia ed esperienza Manne.
In arrivo … I commenti di Lemma.