Intervista con Michael Tauber – Atelier der Tonkust.
La qualità dei componenti elettrici di una chitarra, cavi, potenziometri, condensatori, schermatura e layout , possono influire sul timbro dello strumento?
Si. Se fai lo stesso circuito con componenti di due tipi diversi, potenziometri di costruttori diversi, condensatori con la stessa capacità ma di tipo diverso, cavi con diametro differenti o diversa qualità di isolamento, oppure componenti con layout diversi e così via, ci sarà sempre una differenza nella qualità della timbrica. Il problema è giudicare la differenza. E’ un giudizio che ci permette di classificarne l’effetto, per poter poi usarlo in base al risultato che vogliamo ottenere.
Si può cercare da dove viene questa differenza, ma i componenti testati potrebbero essere gli stessi eppure suonare in modo diverso, perchè la differenza potrebbe essere in qualcosa che non puoi o che non stai misurarando. Oppure le tolleranze potrebbero non essere abbastanza accurate, oppure ci possono essere altri motivi.
Il tono di un circuito dovrebbe essere una ricerca empirica che definisca le proprietà di ogni componente, per poi invertire il processo ed essere in grado di usare I componenti per adattare il suono ai bisogni del musicista.
Ci sono delle teorie fisiche generali. Ci sono le regole dell’ elettrotecnica. Ci sono anche metodologie per assemblare un circuito.
Ma sarà solo la conoscenza empirica che permetterà di conoscere che ad esempio un certo tipo di condensatore avrà un certo effetto che ben si adatta con un dato progetto.
Quale è la caratteristica elettrica che secondo te dà e definisce il suono di un componente?
Il suono di uno strumento elettrico è rappresentato da un segnale elettrico creato da sensori che trasformano le vibrazioni meccaniche in corrente elettrica che viene processata dai controlli per modificare il segnale nel modo desiderato. Tutti questi elementi hanno funzioni di modifiche specifiche, ad esempio volume e tono, ma in realtà influiscono essi stessi sul risultato udibile.
Il parametro del’ assorbimento dielettrico rappresenta in che modo i campi elettrici vengono assorbiti dai materiali circostanti. Di solito non è lineare, il che significa che potrebbe aggiungere armoniche ed influenzare il comportamento elettrico del circuito, oppure potrebbe modificare lo scorrimento della corrente.
L’assorbimento dielettrico ha effetto su tutto ciò che attraversa. Dalla schermatura, ai cavi, le resistenze, i condensatori ecc.
Ed è qualcosa che non si vede e non è riportata negli schemi elettrici. Ci sono dettagli come isolamento dei cavi, la schermatura nei pickup, di come sono disposti i cavi, e molti altri che hanno una influenza ma non sono normalmente degni di nota per i costruttori.
Non è scritto nello schema elettrico ma tutto influenza il timbro finale.
L’assorbimento dieletrico è una questione complessa.
Un altro effetto sottostimato è l’effetto corona. Dipende dalla fattura dei cavi, dal diametro del conduttore e alla frequenza che viene condotta, ed è anche influenzato dalla natura fisica dei materiali.
Con le correnti alternate, la superficie che effettivamente conduce corrente è molto più bassa della sezione dell’intero cavo. Inoltre, come capita con la corrente alternata, ogni carica e scarica di un componente rispetto all’isolamento, disperde calore.
Questo può significare influenza sulle armoniche a causa del comportamento non lineare dei materiali, con una risposta diversa su diverse frequenze, soprattutto con componenti in plastica.
La perdita per assorbimento può essere rappresentato da una resistenza, in parallelo o verso terra. Può essere dell’ordine di kilo, mega, giga o tera ohms.
L’effetto corona può essere rappresentato da una resistenza in serie del valore di una frazione di ohms oppure fino a K ohms.
La schermatura è una capacità in parallelo a tutti I conduttori. Tutti gli elementi con diversa tensione possono essere immaginati come fossero i due dischi di condensatori.
La distanza tra i materiali, il materiale di cui è composto l’isolamento, la schermatura, le dimensioni, tutte queste cose influenzano il valore del condensatore equivalente che ne rappresenta l’effetto.
La carica e la scarica delle armature di questo condensatore produce complesse influenze non-lineari, a livello di armoniche e dinamiche.
Cosa pensa del mito del condensatore del tono?
In qualche modo il condensatore influenza sempre il circuito, perché è un elemento sempre connesso al segnale. Il tipo di influenza si determina attraverso la sperimentazione.
Come possiamo codificare tutti questi effetti sul tono?
Se prendiamo nota di tutti questi effetti, possiamo pensare di completare lo schema originale del nostro circuito con resistenze, induttanze e condensatori che rappresentano gli elementi, I materiali, gli effetti.
Questo è solo a livello teorico, perché tutti questi effetti sono molto complessi e difficili da determinare o misurare correttamente. Il passo successivo è progettare e/o comporre il circuito con la stessa cura con cui si scelgono tutti gli altri componenti di uno strumento.
Una via pratica potrebbe essere quella empirica: notare le differenze o gli effetti delle varie soluzioni, annotarle per fare esperienza e padroneggiare gli effetti delle variazioni.
Come per la costruzione di una chitarra, è la padronanza degli elementi e l’esperienza a farci ottenere l’effetto desiderato.
Questo vale anche per il circuito elettrico.
Quello che conta è conoscere gli effetti delle varie parti, sapere che sonorità hanno i diversi layout e componenti.
Per creare il suono definitivo dello strumento non è quindi solo la qualità dei materiali a migliorare I risultati. E’ soprattutto l’esperienza ed il sapere come i vari componenti funzionino assieme.