15-16 Novembre, Estrel Hotel, Berlin.
Questo era l’appuntamento scritto sulla mia agenda. Era scritto anche su 120 agende di altri espositori, tutte ditte artigianali, ed era anche scritto su altre 7,000 agende di visitatori qualificati che hanno partecipato allo show.
E’ stato un evento pubblicizzato in proprio dagli iscritti all’associazione “European guitar builders”, attraverso i social media e newsletters, un debutto che ha sorpassato la migliore ottimistica aspettativa.
Una esposizione dedicata esclusivamente ad artigiani ed a piccole realtà produttive, con un alto contenuto di nuove idee ed originalità.
Michael Spalt e Jaha Ruokangas, Presidente e Vice President della European Guitar Builders Association, il giorno prima dell’apertura durante il congresso dell’associzione, hanno candidamente dichiarato di non sapere assolutamente cosa aspettarsi per l’indomani.
Nessuno degli organizzatori ed espositori aveva una minima idea di come sarebbe andata fino alla mattina del sabato, quando sono state aperte le porte ed abbiamo dato il benvenuto a migliaia di entusiasti della chitarra, appassionati, musicisti, professionisti, fornitori e costruttori da tutto il mondo.
La gamma di strumenti era impressionante. Le due grandi sale d’esposizione erano piacevolmente silenziose, se non per il chiacchiericcio della folla, ma senza l’usuale bolgia di suoni e rumori associata ad una fiera di strumenti. Erano state previste, in un altra sala attigua, delle cabine per provare gli strumenti con ogni tipo di amplificatore, per un massimo di 10 minuti, facendo in modo di evitare dimostrazioni de endorsers (che avevano una sala dedicata con una fitta scaletta di dimostrazioni) ma lasciando la possibilità ad ogni visitatore di provare e sentire veramente (vorrei dire “ascoltare”) con calma qualsiasi strumento a cui fossero interessati.
Una splendida esperienza sia per gli espositori che per i visitatori, tagliata esattamente per favorire il rapporto personale col costruttore, visto che la maggior parte degli strumenti artigianali vengono realizzati su ordinazione,e per far cogliere ed apprezzare tutte le caratteristiche degli strumenti.
Ogni strumento va infatti capito nelle sue particolarità sonore che si ottengono grazie alla combinazione della tecnica di costruzione e i materiali usati. Chi meglio dell’artigiano stesso può “raccontare” lo strumento stesso?
Grazie ancora al fantastico gruppo che ha reso questo show possibile: oltre al presidente e vicepresidente già nominati anche Frank Deimel, Tania Spalt, Kora Junger e Emma Elftorp per l’organizzazione perfetta fino ad ogni dettaglio.
Personalmente penso che di questo evento internazionale avevamo tutti veramente bisogno.
Noi espositori avevamo bisogno di una esibizione in cui si focalizzasse l’interesse sulle piccole realtà con una attenzione che meritiamo.
Serviva anche ai visitatori che hanno dimostrato di avere un grande interesse per gli strumenti innovativi (fuori dalla strada battuta) e per le idee originali.
E’ la conferma del crescente interesse verso l’artigianato a livello internazionale, che è un fatto importante, reale, ed è un onda che sta arrivando.
Parole chiave: l’apprezzamento per il lavoro, gli sforzi produttivi, le idee, e la relazione personale con il costruttore.