“Ciao Andrea,
ti riassumo un mese di Manne! La taos sta riscuotendo un notevole successo, la sto facendo provare ad un po di amici musicisti. In effetti è davvero una chitarra favolosa, a livello di suono ha una complessità armonica davvero notevole che la rende estremamente diversa dai canoni classici delle chitarre (Gibson e Fender per intenderci) ma non per questo anonima (come ad esempio ho sentito rimproverare da qualcuno alle Manne oppure a strumenti tipo PRS), anzi proprio questa sua complessità armonica spinge chi la suona a sperimentare nuove soluzioni e idee. E questo è davvero meraviglioso.
Imbracciandola non si cerca di ricreare il suono di tal dei tali, ma stimola almeno in me e in quelli che hanno avuto il piacere di provarla la voglia di sperimentare.
A mio avviso un plus enorme in questi tempi estremamente poveri di idee. Inoltre è molto versatile riuscendo a spaziare da suoni abbastanza ‘cattivi’ a suoni molto acustici. La soluzione dei minihumbucker splittabili è interessante, anche se non di facile comprensione ed utilizzo, soprattutto per la variazione di volume che va saputa gestire con i controlli a bordo oppure con dei pedali.
Ma per chi ha dimestichezza con i controlli della chitarra ed è abituato ad utilizzarli questa soluzione apre ancora di più l’orizzonte sonoro.
Ho deciso per i prossimi concerti che farò con il trio acustico di sostituirla alla chitarra acustica proprio per la versatilità che ha, ti farò sapere come è andata.
Per adesso tengo i pickup di serie, voglio prima conoscerla a fondo cos’ì com’è.
Saluti! Giuseppe Leotta”